LUX | 770 Nanometri
LA FISICA
2018
“LUX | 770 Nanometri” è uno spettacolo multidisciplinare che coinvolge adulti e ragazzi nella scoperta di oggetti d’indagine scientifica, ponendo e proponendo domande continue per stimolare la curiosità. Didattica della scienza, teatro e multimedialità si fondono per la creazione di una performance che sappia veicolare, grazie al lavoro dell’attore, alla progettazione audiovisiva ed allo studio specifico e strutturato delle luci, lo stupore della scoperta, la necessità della ricerca, lo sforzo della teoria.
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È così, da un’unica pulsazione abbagliante, che ha preso forma il nostro universo. Dall’inizio dei tempi siamo sommersi dalle onde. Siamo, perché siamo in luce: dall’infrarosso all’ultravioletto va il mondo in cui possiamo muoverci e conoscere. Ogni azione apparentemente banale cela dietro di sé un mondo di forze che la governano e alle quali il nostro corpo ed essere risponde. Oltre è il buio, l’esistenza del paradosso, l’infinita gamma delle variazioni possibili. Conviviamo con queste leggi ancor prima di studiarle a scuola e lo facciamo istintivamente, attraverso l’esperienza e l’osservazione. Premesso che <<ΨΨ|ΨΨ>>=1 qualsiasi domanda è valida e valevole: perché il piccione muove la testa quando cammina? Fin dove vedo verticalmente? Cosa succede quando non ci siamo? Equilibri si mostrano costantemente nel mondo, creando delle zone di confine entro le quali dobbiamo indagare.
LA FISICA SPIEGATA AI RAGAZZI
Che significato assume una formula fisica spiegata ad un ragazzo? E se la formula diventa drammaturgia teatrale? Lo spettacolo comincia così: la Legge di Born, uno dei principi di fisica quantistica, enunciata con disarmante (s)oggettività. Da qui inizia un percorso di esperimenti, con i quali l’attore accompagna i ragazzi a scoprire i principi base che regolano il mondo della luce e del suono. Una serie di test viene sottoposta al pubblico, che può verificare in prima persona come la fisica si ripercuota nella nostra vita quotidiana. La scienza non va guardata, va sperimentata. Per questo il lavoro dell’attore esce dalla scena per coinvolgere chi sta guardando. Interazione e divertimento sono il miglior modo per capire. Capire è il modo migliore per imparare. E se le formule ci danno le risposte sull’origine del mondo, non dobbiamo dimenticare le domande che da esse si aprono. Il nostro cervello è obbligato a ricostruire ogni singola immagine perché l’occhio ha un angolo cieco nel suo campo visivo. Quindi ognuno di noi vede ciò che vuole? O vede ciò che crede?
Credits
regia | Flavio Cortellazzi
con | Vanessa Dalla Ricca
scenografie, musiche, costumi | Teatro Magro
video | Roberto Pavani, Matteo Codognola
allestimento tecnico | Andrea Manicardi
grafica | Barbara Rondini
consulenza scientifica e distribuzione | Alkémica Cooperativa Sociale onlus
con il contributo di | Fondazione Cariplo
produzione | Pantacon
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