InVano

2021

Otto case, spazi arredati ed essenziali. Vissuti seppur piccoli.

Una città su un livello differente, sospesa tra le vie del centro. 

Ogni attore abita la propria casa in un’azione performativa che vive sul punto di confine tra letteratura ed architettura, su quel crinale dove la distinzione non è più nota.

C’è qualcosa di architettonico nella scrittura di un libro e qualcosa di poetico nella costruzione di una casa.

Il pubblico ha a disposizione una mappa per visitare liberamente le installazioni performative.

 

Bisognerebbe fare alla fine d’ogni libro una piantina.
Non un indice, piuttosto una planimetria delle sue parti, descrivendo le fondamenta, i suoi diversi accessi, le stanze, i servizi e i disimpegni.
Bisognerebbe precisarne anche la capienza ed i costi, spiegando l’ammontare della manutenzione nel tempo.
Svelare così l’ossatura del cantiere, le sue membra nascoste dal paramento della pagina.
Soprattutto sapere: quale e quanto il materiale legname, pietre, tubature, cemento?
Di tanto in tanto bisognerebbe fare il punto. Non tanto sulle proprie ragion d’essere, ma semplicemente sulla propria posizione topografica e precisamente rispetto ad un luogo.
Conservo una memoria eccezionale, penso perfino abbastanza prodigiosa, di tutti i luoghi in cui ho dormito fatta eccezione per quelli della mia prima infanzia.
I miei spazi sono fragili, il tempo li consumerà, li distruggerà: niente somiglierà più a quel che era, i miei ricordi li tradiranno.


Credits

regia | Flavio Cortellazzi
con | Vanessa Dalla Ricca, Fabio Dorini, Viet Y Kati Gerola, Elia Grassi, Lorenzo Mirandola, Iulia Puscasu, Iulian Puscasu, Agata Torelli, 
direzione tecnica | Fabio Dorini
produzione | Teatro Magro e Politecnico di Milano
durata | 60 minuti
lingua | italiano


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